Di Giancarlo Ruccia

Bari, 3 dicembre 2025 – Quando si parla di ritardi e cancellazioni aeree, il weekend rappresenta tradizionalmente il periodo più delicato dell’intera settimana. Non è solo una convinzione comune: analisi operative, statistiche di traffico e migliaia di segnalazioni raccolte da No Problem Flights confermano che tra il venerdì e la domenica il rischio di disservizi aumenta sensibilmente.

La ragione principale è la crescita esponenziale della domanda: più passeggeri, più bagagli e una maggiore intensità di operazioni a terra comportano inevitabilmente un aumento della congestione. Le compagnie, per rispondere al picco, intensificano la programmazione dei voli, riducendo i margini per recuperare eventuali ritardi accumulati nelle tratte precedenti. A questo si sommano la gestione complessa dei turni del personale e condizioni meteo più variabili nei mesi freddi. Il risultato? Un sistema che durante il weekend diventa più fragile, portando a ritardi a catena e cancellazioni anche improvvise.

Venerdì: il giorno che fa partire i ritardi

Il venerdì apre il weekend con un’impennata di traffico dovuta a viaggi di lavoro, rientri e partenze turistiche. Le tratte short-haul europee sono spesso quelle più colpite, perché gli aeromobili vengono utilizzati in sequenza serrata e un piccolo ritardo della mattina tende ad amplificarsi per tutto il giorno.

Molti aeroporti europei segnalano che la fascia 16:00–21:00 è la più congestionata, con tempi di rullaggio più lunghi, slot meno flessibili e un numero elevato di voli che competono per decollare entro orari prestabiliti. Ciò rende il venerdì uno dei giorni più “a rischio”, soprattutto nei mesi invernali e in quelli di punta estiva.

Sabato: meno voli, ma rischio ancora elevato

A differenza del venerdì, il sabato ha generalmente una programmazione di voli più contenuta, ma questo non significa volare senza problemi. Le cause principali dei disservizi del sabato derivano da ritardi accumulati il giorno precedente, scioperi del personale aeroportuale programmati nei weekend e maltempo stagionale.

Le rotte mediterranee e le tratte verso le isole risultano particolarmente sensibili: un singolo aereo che arriva in ritardo nella prima tratta della giornata può generare ritardi a catena sulle successive.

Domenica: il picco del traffico e delle cancellazioni

La domenica è spesso il giorno più complesso dell’intera settimana, soprattutto in alta stagione. L’elevato volume di rientri, le coincidenze strette e la necessità delle compagnie di riallineare gli aeromobili in vista del lunedì, rendono la situazione più instabile.

Numerosi report confermano che le cancellazioni improvvise sono più frequenti la domenica, specialmente nel tardo pomeriggio e nella sera, quando lo stress operativo raggiunge il massimo. Inoltre, gli aeroporti internazionali più grandi registrano tempi di gestione più lenti proprio nelle ore di rientro, aumentando il rischio di congestione e disservizi.

Perché il weekend è il momento più critico per volare?

  1. Aumento esponenziale del traffico passeggeri

Il weekend è il momento preferito per chi parte per brevi viaggi, city break o visite a familiari.

Questo comporta:

  • aeroporti più affollati,
  • procedure di imbarco più lente,
  • maggiore rischio di “effetto domino” da un ritardo all’altro,
  • congestione su tratte molto battute

Un piccolo disguido in mattinata può generare ritardi per tutto il resto della giornata.

  1. Programmazione dei voli più densa

Molte compagnie concentrano le tratte più richieste nel weekend. Questo significa:

  • rotazioni più ravvicinate,
  • tempi di turnover dell’aereo più corti,
  • minore margine operativo in caso di imprevisti.

Se un volo accumula anche un lieve ritardo, diventa molto probabile che quello successivo parta già sfasato.

  1. Effetto “crew shortage”: meno personale disponibile

Nei fine settimana, turnazioni e disponibilità equipaggi sono più critiche.

Questo può portare a:

  • ritardi legati all’attesa dell’equipaggio,
  • cancellazioni per mancanza di personale qualificato,
  • sostituzioni tardive in caso di emergenze o malattie.
  1. Condizioni meteo più instabili

Autunno e inverno, mesi in cui la domanda weekend cresce, sono anche i periodi con maggiore instabilità meteo:

  • nebbia,
  • forti venti,
  • gelo,
  • piogge intense

Questo porta a limitazioni operative e a un aumento delle cancellazioni preventive.

  1. Gestione bagagli sotto pressione

Con aeroporti più pieni e voli full, aumentano gli errori e le inefficienze:

  • riconsegna bagagli in ritardo,
  • stive sovraccariche,
  • bagagli non imbarcati per tempi tecnici.

Molti ritardi che i passeggeri non comprendono, nascono proprio da questo.

Come ridurre il rischio di ritardi e cancellazioni

Pur non potendo controllare tutto, i passeggeri possono adottare piccole strategie che riducono concretamente il rischio di complicazioni:

  • Scegliere voli mattutini: il programma è ancora “pulito” e i ritardi non si sono ancora accumulati,
  • Preferire voli diretti: ogni scalo è un potenziale punto critico,
  • Volare il sabato mattina o la domenica molto presto nelle settimane a bassa stagione,
  • Evitare connessioni inferiori a 90 minuti, soprattutto negli hub più trafficati,
  • Monitorare lo stesso volo nei giorni precedenti: se registra ritardi ricorrenti, la probabilità che accada di nuovo è alta.

Se hai viaggiato nel weekend e il tuo volo ha subito un ritardo o è stato cancellato, sappi che potresti avere diritto a un risarcimento fino a 600€, oltre al rimborso delle spese sostenute e all’assistenza prevista dalla normativa europea.

Con No Problem Flights puoi verificare gratuitamente la tua situazione, inviare la richiesta in pochi minuti e pagare solo in caso di esito positivo.

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