Come saranno gli aeroporti post COVID19

Idee e progetti alternativi per il mondo in cui si vola in sicurezza

Il mondo del turismo e del traffico aereo sta cambiando e cambierà ancora a causa del COVID19: aeroporti, compagnie e modo di viaggiare, si evolveranno per far fronte alle conseguenze dell’epidemia.

maschere-aeroporti-dopo-covid19Come sarà la fase 2? Quando si potrà tornare alla normalità?” Sono domande molto popolari in questo periodo. Questo vale soprattutto per quei luoghi, come gli aeroporti, tipicamente frequentati da un alto numero di persone, per i quali si stanno studiando scenari completamente diversi rispetto quelli a cui siamo abituati, per garantire maggiore sicurezza e protezione sanitaria.

Ipotesi della vita negli aeroporti durante la fase 2: esempi virtuosi italiani

Ci sono degli aeroporti in Italia che hanno immediatamente reagito con delle misure eccezionali per poter limitare i contagi ed evitare la diffusione del virus.

Sin da subito Aeroporti di Roma, società che gestisce gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, ha attivato i termo scanner (prima in Europa) per rilevare a distanza la temperatura delle persone, mettendone in campo ben 56. ADR ha subito provveduto anche a fornire ai propri operatori i dispositivi di protezione per il volto, come maschere e guanti e sanificare l’aeroporto più volte al giorno. Sono stati installati rapidamente negli spazi comuni i dispenser con gel igienizzante e distribuite brochure informative sulle distanze di sicurezza. Gli Aeroporti di Roma registrano, in tempi normali, circa 120 mila presenze al giorno con un tasso giornaliero di 1.100 movimenti (decolli e atterraggi): adesso i movimenti si attestano intorno al centinaio per meno di 4.000 passeggeri al giorno.

Nell’aeroporto di Orio al Serio (BG) sono già in uso dei sistemi di monitoraggio dei tempi delle code, con alert che si attivano quando viene superato un dato limite e aiutano a smaltire rapidamente le file. Implementazioni necessarie che si replicheranno sicuramente anche in altri aeroporti.

A Milano si stava già procedendo alla sperimentazione dei sistemi di riconoscimento biometrico - sistemi che negli aeroporti di Dubai, ad esempio, sono attivi da tempo. I sistemi biometrici sono sistemi informatici che permettono l’identificazione delle persone sulla base di una o più caratteristiche biologiche e/o comportamentali, capaci di individuare subito i soggetti con malattie e infezioni in corso.

Negli Emirati Arabi, inoltre, la compagnia aerea Emirates ha adottato la pratica di effettuare test sierologici e tamponi a tutti i passeggeri in partenza: procedura che finora si è rivelata a più sicura per l’individuazione di eventuali infezioni da Coronavirus e che potrebbe essere adottata da tutte le compagnie aeree d’ora in avanti.

Misure di sicurezza post COVID 

aeroporti-dopo-covidNegli aeroporti, il ritorno alla vita normale avverrà con gradualità, ma ciò che cambierà è il concetto stesso di “normalità”.

Misure di sicurezza più articolate sono attualmente oggetto di studio per modificare, in meglio, tutte le relazioni tra passeggeri e addetti degli aeroporti (piloti, hostess, inservienti, impiegati, magazzinieri, ecc. ecc.).

Obbligatori diventeranno i termoscanner per individuare immediatamente i passeggeri, sia in arrivo che in partenza, con una temperatura corporea superiore ai 37,5°C.

Necessaria sarà anche la segnaletica di distanziamento tra i flussi di passeggeri, in modo da garantire la distanza di sicurezza in ogni situazione si possano creare anche piccoli assembramenti o code, come ai desk delle compagnie, al controllo passaporto, al controllo bagagli o ai gate d’imbarco.

Rafforzare i controlli, sia in entrata che in uscita, allargandoli anche ai parcheggi, è sicuramente la direzione. Molto probabile l’introduzione del divieto di sostare in aeroporto per chi non debba partire: accesso consentito solo a chi deve effettivamente viaggiare.

E’ previsto un ammodernamento degli impianti di conduzione dell’aria, che interesserà la maggior parte degli aeroporti, ed un forte rafforzamento della frequenza della sanificazione dell’aeroporto

L’evoluzione delle procedure d’imbarco 

Anche le operazioni di imbarco subiranno delle modifiche: le procedure contactless rappresentano una soluzione facilmente percorribile per biglietti e carte di imbarco.

Producendo documenti virtuali, che ogni passeggero può stampare in autonomia a casa, si può aggirare il problema delle file al desk e alla consegna bagagli.

Evitare le code e velocizzare l’accesso a bordo sarà la priorità: le procedure contactless, in vigore già da anni presso quasi tutte le compagnie low cost, verranno probabilmente estese a tutti i vettori aerei.

Cosa cambierà a bordo dell’aereo

vita-aeroporti-dopo-covidMolto cambierà anche nella vita a bordo dell’aereo. Proprio come altrove, tutti, passeggeri e assistenti di volo, dovranno dotarsi di mascherina e guanti di protezione.

Quasi certamente saranno aboliti, almeno per un periodo, i pasti e le bevande sull'aereo, e così anche le salviette umidificate tipiche dei servizi premium e Business Class. Plausibilmente, si opterà per una scelta il più possibile priva di germi e contatti: un esempio è quello offerto da Cathay Pacific, che distribuisce i pasti all’interno di buste di plastica sigillate.

Per evitare la trasmissione di germi, auricolari, cuscini e coperte non saranno più fornite dalla compagnia di volo, ma ogni passeggero dovrà procurarseli e portarseli per sé.

Tutti i contatti con gli assistenti di volo saranno limitati al minimo indispensabile e scompariranno anche i magazine e le riviste, che di solito vengono offerte gratuitamente ai viaggiatori.

Infine, la novità più evidente, che resterà uno standard per un po’ di tempo e che è già attiva da settimane, riguarda il numero di passeggeri per fila: ogni fila potrà ospitare un unico passeggero, in modo da garantire il distanziamento sociale.

Progettare aeroporti sicuri e green: verso un futuro più sostenibile

Le difficoltà che l’epidemia di Coronavirus ha drammaticamente imposto al traffico aereo e a chi viaggia sono evidenti e complesse. Tuttavia, l’emergenza porterà all’istituzione di pratiche più virtuose, oltre che ad una grande spinta verso l’innovazione tecnologica, per consentire a tutti di riprendere a viaggiare con maggiore relax e sicurezza.

Giulio De Carli, architetto e co-fondatore di One Works, società di progettazione architettonica aeroportuale, che ha collaborato alla ristrutturazione dell’aeroporto di Bergamo, parla di possibile balzo in avanti per il settore di 10 anni nel prossimo futuro.

Bisognerà infatti riorganizzare e ripensare gli spazi, per assicurare gli accomodamenti dei flussi, filtrando al meglio l’ingresso dei passeggeri negli aeroporti, per non ripetere gli errori verificatisi durante questa pandemia.

Il post Covid19 offrirà l’occasione per progettare nuovi aeroporti, più funzionali e più sicuri, e per mettere in campo soluzioni di risparmio energetico e ambientale.

Soluzioni che, data l’importanza che il settore turistico ricopre oggi nel nostro paese, non tarderanno ad arrivare.

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